Nel contesto odierno, in cui la sostenibilità ambientale e la gestione efficiente delle risorse diventano imperativi globali, le aziende sono chiamate a rivedere i propri processi per allinearli agli standard più elevati di efficienza energetica.

Decarbonizzazione è un termine molto diffuso e utilizzato oggigiorno. Ma, soprattutto quando si parla di strutture, aziende e impianti produttivi energivori, affinché le azioni intraprese per muoversi in questa direzione non siano del mero green washing, è necessario che si basino su dati e numeri certi e su precisi piani d’azione.

La norma ISO 50001 consente di ottenere tutti i dati necessari per prendere consapevolezza dei propri consumi energetici e, insieme alla diagnosi energetica, rappresenta il vero punto di partenza per un concreto processo di decarbonizzazione, da cui derivano alcuni importanti vantaggi:

  • Riduzione del proprio impatto ambientale
  • Incremento dell’efficienza energetica
  • Riduzione dei costi energetici.

Molte realtà possono già testimoniare quanto intraprendere un percorso di questo tipo sia importante. Tra queste vi è Nissha, gruppo giapponese attivo dal 1929, che si è affidato alla Energy Service Company Trigenia per avviare un processo di transizione energetica, riportando ottimi risultati.

La collaborazione tra il gruppo nipponico e l’italiana Trigenia rappresenta un esempio lampante di come le sinergie strategiche possano tradursi in miglioramenti concreti e misurabili in termini di gestione dell’energia e impatto ambientale.

Obiettivo: migliorare la gestione dell’energia e l’impatto ambientale

Nissha Group è una multinazionale giapponese, fondata nel 1929, che impiega circa 5500 dipendenti in 63 diversi siti produttivi nel mondo e che opera in molteplici settori, dai medical e IT devices ai sustainable material.

Oggetto della partnership è stato il sito di Casalgrasso (CN), che opera nel settore del packaging e dove si produce carta metallizzata – un materiale monoprodotto sostenibile – per imballaggi flessibili.

Il processo di metallizzazione è particolarmente oneroso dal punto di vista delle risorse energetiche, che in questo caso sono sia elettricità sia gas. Tra gli altri macchinari, nell’impianto produttivo sono attivi dei forni per l’evaporazione del solvente (acetato di etile) e una serie di pompe per il vuoto che rendono il sito una struttura particolarmente energivora.

Una volta acquisito il sito, precedentemente appartenente a un’altra proprietà, Nissha ha ritenuto di primaria importanza analizzare il dettaglio dei consumi per avere la consapevolezza dell’impatto della spesa energetica sull’attività. Così, nel 2014, l’azienda ha avviato la collaborazione con Trigenia.

Agostino Rossetto, Site Manager & Group Sustainability Director di Nissha Metallizing Solutions, racconta quale sia stato il percorso di analisi, monitoraggio ed efficientamento affrontato dall’azienda e perché il supporto di Trigenia si sia rivelato fondamentale per rendere concreti gli sforzi in questa direzione.

Case History Carbon Audit
Case History Carbon Audit

All’installazione di un dry cooler è seguito un retrofit energetico con unità di recupero di calore sulle macchine laccatrici; si è intervenuti, poi, sull’impianto di illuminazione, con il montaggio di lampade intelligenti, che si modulano autonomamente in base alla luminosità degli ambienti, per arrivare all’installazione di un cogeneratore CHP da 2 MegaWatt, che provvede all’80% del fabbisogno energetico aziendale, insieme a dei pannelli solari su una parte dell’impianto.

“Questo processo è la dimostrazione pratica del fatto che la certificazione ISO 50001 costituisce la base per un piano di decarbonizzazione concreto: senza la possibilità di conoscere quello che accade in un impianto produttivo e tradurlo in dati da analizzare, si otterrebbe soltanto un piano di decarbonizzazione costruito a tavolino e destinato al fallimento”, ha commentato Agostino Rossetto, site manager & group sustainability director di Nissha Metallizing Solutions.

I benefici legati al percorso realizzato

Il beneficio principale ottenuto dall’azienda è la nuova capacità di poter conoscere esattamente i propri profili di consumo, monitorare e ridurre il proprio fabbisogno energetico attraverso una gestione strutturata e organica di precisi piani d’azione e di verificarne l’effettiva efficacia.

Gli interventi eseguiti per migliorare le performance energetiche hanno, inoltre, consentito all’azienda di verificare la propria conformità agli stringenti vincoli legislativi del settore in cui opera (come la gestione dei gruppi frigoriferi, che rappresentano una parte importante dei consumi elettrici, o i vincoli normativi sugli F-Gas, ad esempio).

Grazie al supporto di Trigenia, l’azienda ha, infine, ottenuto i Certificati Bianchi o Titoli di Efficienza Energetica.

Lo sforzo principale che l’azienda ha dovuto sostenere per ottenere tutto questo è stata la costituzione di un energy team interno, che fosse composto da professionalità che potessero collaborare tra loro e lavorare, congiuntamente ai consulenti di Trigenia, al monitoraggio dei dati e al mantenimento degli obiettivi preposti.

La collaborazione tra Nissha e Trigenia è un chiaro esempio di come l’impegno verso l’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale non debba essere visto solo come un obbligo normativo, ma come un’opportunità per migliorare l’efficienza operativa e la competitività sul mercato.

Articolo redatto per LUMI4Innovation dalla giornalista Martina Pugno